Nel nord della Toscana c’è il più grande bacino d’acqua dolce della regione: il Lago di Massaciuccoli. Più che un lago è un labirinto, intorno allo specchio d’acqua principale si estende un’intricata rete di canali e laghi più piccoli, i chiari, un tempo usati per la caccia e oggi visitabili in canoa. Navigare nelle sue acque è un’esperienza unica e ricca di incontri che ti lasceranno a bocca aperta. Le sue rive toccano tre comuni e due province e sono perfette per il birdwatching, la fotografia naturalistica e, più in generale, per l’esplorazione di un ambiente più unico che raro. Con i suoi relitti glaciali e uccelli acquatici rari è sede dell’Oasi Lipu di Massaciuccoli. Quello che oggi rimane dell’antica laguna, a due passi dal mare, è un ecosistema delicato e spesso fin troppo minacciato dall’attività dell’uomo.
Le vicine Colline Lucchesi, quasi interamente comprese nel Comune di Massarosa, sono un’area di notevole pregio ambientale e frequentata fin dal paleolitico medio. Tra le evidenze storiche più importanti ci sono senz’altro le terme romane, appartenute alla famiglia di origine etrusca dei Venulei, presso la Pieve di San Lorenzo nel piccolo paese di Massaciuccoli. Tra il lago e la costa si estende la Selva Regia, un intricato bosco di querce ed essenze mediterranee, popolato da ospiti speciali come l’Osmunda Regalis e la Periploca Greca; nel ‘700 fu trasformato in un bellissimo frutteto-giardino dall’antica famiglia nobiliare Borghese Salviati, e ancora oggi conserva un fascino del tutto particolare, impreziosito da cipressi calvi secolari, pinete e sequoie. Subito a ridosso del mare, l’area di transizione ospita una vegetazione retrodunale rara che annovera specie ormai a rischio come il giglio di mare, l’euforbia marittima, la calcatreppola, il fiordaliso tirreno e la verga d’oro marina.
Oltre la foce del Serchio si estende il territorio della famosa tenuta di San Rossore, una delle aree costiere più protette d’Europa e molto cara a tutti i pisani. E’ il giardino della città e meta classica delle gite fuori porta primaverili. Oltre l’area immediatamente prossima all’ingresso, sede dell’ippodromo pisano e tappezzata dai prati in cui le famiglie si riuniscono la domenica, si estende il parco vero e proprio, sottoposto a regole stringenti per l’accesso, consentito in alcuni casi solo con la guida e su prenotazione. Tra lame allagate, canali e acquitrini, conserva molto dell’origine palustre e oltre la spettacolare residenza presidenziale si trova la spiaggia naturale del Gombo, con le sue dune e la bellissima foresta pietrificata. Una flora e una fauna ricchissime accompagnano ogni singolo passo, tra il tamburellare dei picchi e i rapidi salti dei daini tutt’intorno, non si può che rientrare a casa appagati da tanta meraviglia.
Verso sud, alle spalle di Marina di Pisa, e oltre la foce del Fiume Arno, si estende l’aerea di Coltano, sede della Villa Medicea e della stazione radio di Guglielmo Marconi, oggi purtroppo entrambe abbandonate. E’ una campagna vasta e pianeggiante con un sistema di canali e idrovore che ci ricorda il grande lavoro di bonifica ad ogni piè sospinto. E’ forse l’area meno frequentata e famosa tra quelle descritte, ma a dispetto del poco interesse che riveste per la popolazione e per le stesse istituzioni, è un luogo che si presta a bellissime passeggiate e fughe primaverili in bicicletta.
Tutte le aree che ti ho appena descritto, insieme all’area marittima delle Melorie al largo della città di Livorno, fanno parte del Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli e rappresentano un unicum di ambienti straordinari. Non siamo in montagna è vero, non si tratta di faticare in salita e raggiungere la cima, ma ti posso assicurare, che pur rimando basso e spesso addirittura sotto il livello del mare, lo stupore non sarà certo da meno rispetto a quello offerto da una vetta montana. In tutta quest’area un tempo si estendeva una palude enorme e quello che rimane di questo territorio così singolare, è una visione autentica fatta di dettagli rari che non potrai scorgere altrove.