A cavallo tra Toscana ed Emilia Romagna c’è un mondo sospeso tra passato e presente. Un ambiente unico di vette dolci in netto contrasto con le cime aguzze delle Alpi Apuane. Le praterie d’alpeggio, la brughiera di mirtilli e ginepri e i boschi secolari si susseguono in un mosaico di colori e forme che mutano al passare delle stagioni, ribaltando la prospettiva del cammino e declinando il concetto di ambiente naturale nei modi più vari e sorprendenti. Scegliere una delle escursioni sull’Appennino Tosco Emiliano significa camminare senza soffrire un caldo eccessivo anche d’estate.
Da queste parti la flora è strabiliante e la sua incredibile varietà comprende specie artico-alpine, endemiche, mediterranee e relitti glaciali. Piante rare come la Silene Di Svezia, il Salice erbaceo e la Primula Appenninica sapranno tanto ricompensare il cercatore curioso quanto sorprendere chi non non si aspetti tanta meraviglia.
L’Appennino Tosco-Emiliano è il regno del cervo nobile, delle marmotte e dell’aquila reale, delle arvicole delle nevi e del lupo, un predatore leggendario che desta meraviglia e il cui ritorno, pur vittima di polemiche e allarmismi, ha significato un sostanziale riequilibrio dell’ecosistema.
Tra depositi morenici, torbiere e valli glaciali camminerai in un ambiente unico dove nei secoli la presenza dell’uomo ha lasciato segni indelebili e persistenti. Rovine di castelli, borghi medievali, piccoli centri rurali e metati punteggiano il paesaggio restituendo al presente le radici della tradizione e della storia. Passi montani come il Lagastrello, Pradarena e il Cerreto hanno un valore paesistico importante; percorsi nei secoli dai pastori, briganti, pellegrini e mercanti rappresentano le infrastrutture ancora attive di quel passato da cui proveniamo e del quale molte pratiche produttive tipiche sopravvivono ancora oggi, grazie alla tutela e all’impegno di chi crede nella tradizione e nella conservazione. Per questo il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ricade nel programma UNESCO Man and Biosphere, che mira a promuovere un rapporto equilibrato e sostenibile tra ecosistema, tutela della biodiversità e sviluppo del territorio.
All’interno del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano sono presenti la bellezza di quattordici Siti Rete Natura 2000 e quattro Riserve Naturali di Stato: l’Orecchiella, Lamarossa, Pania di Corfino e Guadine Pradaccio. Con i loro percorsi didattici, adatti anche ai bambini, rappresentano un tesoro per la crescita individuale e una risorsa per l’educazione ambientale.
Scendendo verso sud il territorio continua a stupire. Dal Parco Regionale dell’Appennino Modenese, conosciuto come Parco del Frignano, fino alla Montagna Pistoiese, si possono affrontare camminate aeree sui crinali della Cima dell’Omo, del Monte Giovo e del Rondinaio. Dal Lago Santo al Lago Nero, i sentieri di mezza costa arrivano fino alle Creste di Campolino e l’omonima riserva naturale orientata, passando per la Femmina Morta e l’Alpe delle Tre Potenze.
Sono montagne straordinarie e quasi sempre facili, che permettono lunghe permanenze in quota; ricche di fiumi e laghi sono il luogo perfetto per trascorrere le torride giornate estive. L’autunno cambiano colore nei toni del giallo e del rosso fino al bianchissimo inverno, perfetto per le ciaspolate e l’osservazione della fauna selvatica. Se decidi di scegliere una di queste escursioni rimarrai sopraffatto dalla bellezza e dalla pace che questi luoghi sono capaci di infondere negli appassionati. Esperienza rigenerate e curativa, camminare in Appennino è qualcosa di più simile alla meditazione che al trekking di montagna.