Una due giorni a tratti tecnica e molto faticosa, sentieri aerei e leggere esposizioni ci accompagneranno per gran parte del tempo
Dislivello considerevole diviso in due porzioni più o meno equivalenti per un totale giornaliero di circa 1200 mt
Le tappe sono rispettivamente 11.8 km e 12.2 km
Primo giorno. Il trekking inizierà dallo spettacolare borgo storico di Isola Santa. Dopo aver percorso una breve via di cava, ci inoltreremo tra i castagni, i faggi e i verdi muschi della valle del Fosso delle Fredde. Raggiungeremo gli alpeggi del Puntato e, dopo una breve pausa, riprenderemo a salire verso il Padule di Fociomboli.
Si tratta dell’unica area umida in quota delle Alpi Apuane, dove il Fosso delle Fredde trova le sue sorgenti e la torbiera permette la crescita di fiori e piante rare. Tra queste la straordinaria e carnivora Pinguicola delle Alpi Apuane.
Il nostro cammino procederà verso Passo Croce e da lì l’ardua salita al Monte Corchia attraverso il Canale del Pirossetto. Un’ascesa spettacolare, selvaggia e faticosa, tra maestosi torrioni di roccia, accompagnata dal vento e dal canto dei gracchi corallini. La discesa verso La Valle di Mosceta, anch’essa impegnativa per il fondo sconnesso di pietre e ghiaie, ci condurrà verso il meritato riposo presso lo storico rifugio Del Freo.
Secondo giorno. La mattina successiva sveglia presto, colazione, e partenza per la vetta della Regina. Raggiungeremo la Croce della Pania dalla via normale e scenderemo il Vallone dell’Inferno fino al rifugio Rossi, il più alto delle Apuane.
Dopo una pausa di un’ora e pranzo al sacco, affronteremo la Borra Canala. Percorreremo l’orrido vallone tra il Pizzo delle Saette e l’altopiano carsico della Vetricia, area di enorme interesse geologico. Per più di un’ora ci accompagnerà uno dei paesaggi più maestosi e spettacolari del gruppo delle Apuane. Una valle detritica di rara bellezza, quasi totalmente priva di vegetazione che ci lascerà a bocca aperta.
Usciti dalla Porta della Borra, un sentiero inizialmente ripido e poi dolce di terra e foglie, sprofonderà nei boschi bassi e ombrosi della Valle di Mosceta. Arriveremo così al paese abbandonato di Col Di Favilla dal quale torneremo al punto di partenza.
Il ristorante bar del borgho ci darà l’occasione per riposarci davvero, bere qualcosa di fresco, e passare insieme gli ultimi attimi di questa due giorni indimenticabile.
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